giovedì 14 aprile 2016

Una buona scuola



Una buona scuola sarebbe una scuola con insegnanti che insegnano, attenti e partecipi della vita scolastica dei loro fragili (più che mai in questo momento storico) studenti, "ai quali," invece " non parlano, dei quali non si prendono cura, come se fossero una loro controparte e non quella parte a cui dovrebbero dedicare anima e corpo per favorirne la crescita, con reciproca soddisfazione", così come scrive in un meraviglioso, completamente ed assolutamente condivisibile articolo, il prof. U. Galimberti (D la Repubblica 2/4/2016).
E tutti, a mio parere, dovrebbero avere la possibilità di scegliere cosa studiare, seppure con i propri voti ed i propri limiti, senza essere scherniti ed avviliti: ho avuto più volte la prova che sarà la vita a dire se la scelta sia stata o meno sbagliata.
Sull'organizzazione, basterebbe copiare l'estero (USA, Francia, GB): i ragazzi studiano meno, sono qualitativamente superiori, hanno maggiore elasticità di orario e flessibilità ( ripetono solo le materie insufficienti e non tutte quelle dell'anno scolastico, comprese quelle sufficienti...), stanno a lungo a scuola (pur entrandovi più tardi, che, come è stato provato scientificamente, aiuta i processi cognitivi), vivendo la scuola senza ansie, come una seconda casa, dove possono svolgere i compiti in compagnia dei compagni ed alla presenza di insegnanti, fare sport nell'orario scolastico, e quando escono da scuola, alle 5p.m., si possono riposare, ricaricare e dedicare ad amici ed hobby (evitando, così, di stare soli a casa tutto il pomeriggio, magari su internet e senza essere in grado di svolgere i compiti da soli, come, ho già detto, succede alla maggior parte dei nostri ragazzi).
Ho anche già detto di test psicoattitudinali per poter insegnare...?? Se l'ho già detto nel precedente post, lo ribadisco: sono troppi gli insegnanti che stanno facendo grossi danni alla società, presente ( il tasso di disoccupazione non può che salire vertiginosamente se a 16 anni i ragazzi vengono fatti sentire incapaci e spinti all'abbandono scolastico, oltre che letteralmente abbandonati al "non-studio", "non-lavoro", "vegeto e mi deprimo") e futura (ci saranno pochi geni e tutti gli altri incapaci ed incolti, oltre che depressi e con senso di inadeguatezza...e le famiglie non sempre sono in grado di ovviare ai danni della scuola).
La storia, ed il buon senso, insegnano che società così sono la culla di dittature..o sbaglio?