venerdì 28 febbraio 2020

...continua Italia virus

Forse l'Italia virus potrebbe diventare altro...
Forse, come avevo auspicato, e da quel che colgo da certe interviste, la voglia di fare comunità, di stare insieme, di aiutarsi in modo solidale, almeno nelle zone rosse, sta diventando virale (non a Roma dove i soliti idioti si sono precipitati a svuotare supermercati...).
Forse (spero) giornalisti come Scanzi, ieri sera dalla Gruber, la Gruber stessa (ieri sera...) e persone come Brera, possono far diventare l'Italia virus qualcos'altro... E' importantissimo il ruolo dell'informazione e dei giornalisti, più che mai in questo momento.
Forse l'intuizione che ho avuto sulla speranza di un cambio di passo e di prospettiva in economia, "grazie", o meglio a causa, del corona virus, da quel che ha detto ieri sera Brera, potrebbe non essere solo una mia inutile speranza di trovare una leva per una qualche "resurrezione" dell'Italia ed una diversa visione economica da parte del mondo tutto. Di economia non ci ho mai capito granché e non mi emoziona affatto, anzi, per questo,  da ignorante quale sono, penso che si potrebbero rivedere tutti i parametri di tutto il mondo al ribasso, visto l'evento mondiale che ci ha colpito.
Forse TUTTI gli italiani (anche gli itagliani di Salvini,...) hanno avuto quella sensazione di smarrimento nel vedere Fontana che si metteva (o meglio...non riusciva neanche a mettersi..., in un goffissimo tentativo di essere cool sui social...) la mascherina.
 Forse TUTTI cominciano ad averne abbastanza di questo sgomitare dei Mattei per essere sempre in "prima pagina" ("grazie", o meglio a causa..., di inutili giornalisti che non fanno informazione) a tutti i costi ed anche in questa infausta occasione, cercando di farci passare per deficienti che si bevono tutto questo come difesa di propri interessi (che in realtà sono solo e sempre esclusivamente i loro) e princìpi di alta politica.
Quello che ho capito io è che qualunque cosa avesse fatto il governo, agli occhi dei soliti noti sarebbe stato sbagliato, anche se (come poi in effetti è stato...), fosse stato quello detto da loro qualche giorno prima. Ieri Sallusti, per replicare a Scanzi, si è arrampicato, scivolando malamente, su specchi saponati...che figura...
Auspico fortemente che possa davvero figurarsi un' Italia virus vir-tuoso, che permetta, al presidente Conte ed al suo/nostro governo, di lavorare per il meglio ed al meglio, raccogliendone, poi, i giusti frutti in ogni senso ed ovunque (per il nostro interesse come  Paese,  e non per il loro come entità astratte, ovviamente).
Come ho già detto, ho voglia di rivincita, della riscossa dei buoni e degli onesti, dell'Italia migliore che isola il virus e di un mondo che ha capito  finalmente che, come in qualsiasi rapporto interpersonale, il rispetto, l'armonia, il fare squadra per il bene comune (che sia coppia, famiglia o Paese), porta  tutti a stare meglio, o addirittura bene.
Che sia questa l'occasione, sebbene infausta?





















mercoledì 26 febbraio 2020

Italia virus

L' Italia virus, la  lotta fratricida, cioè,  che ci caratterizza da sempre,  che è il nostro nocciolo atavico, e che, incredibilmente,  non ha impedito di fare di noi uno Stato unico (ma non unito), non viene meno neanche in un momento così drammatico e, apparentemente catastrofico, come questo.
A parte un vago e, tutto sommato da me giustificato e condiviso, leggero retrogusto di rivincita, da parte di noi Itagliani del Sud ( un conoscente padovano mi ricordava sempre "da Firenze in giù siete tutti terroni"), e credo, da parte degli immigrati tutti, per questa Lombardia e questo Veneto -  sempiterne eccellenze italiane (per carità, per fortuna...) -  che ci hanno aperto il varco del virus; a parte tutto questo, dicevo, da italiana sono sconcertata (ancora una volta! ma non mi rassegno proprio mai...) nel vedere i comportamenti fuori luogo di molti...
Da elettrice la mia solidarietà per il presidente Conte è totale.
Trovo invece deplorevole il comportamento di taluni "fenomeni" presidenti di Regione, che si sentono ducetti del proprio territorio,  incapaci di stare al loro posto, e quindi di rispettare la minima, gerarchia, necessaria ed indispensabile sempre, per certi ruoli istituzionali, e, più che mai, in  situazioni come queste (salvo poi, magari, criticare pure la mancanza di autorevolezza del governo).
Da cittadina, elettrice - in questo momento di schizofrenia in cui quasi mi commuovo nel sentire che il sindaco di Lione non ha, giustamente, chiuso le porte della sua città agli juventini, per la partita di stasera, perché Torino non fa parte della zona rossa, ma  contemporaneamente condivido la scelta del governo di chiudere le zone di epidemia -   ho bisogno, per me, e per i miei figli, di chiarezza, di trasparenza, di professionalità delle forze in campo (Bertolaso, per esempio, non ha mai riscosso la mia fiducia, anzi,,,), ho bisogno di fidarmi del Governo che c'è, di chi in questo momento deve gestire la mia vita. Ho bisogno di conoscere i dubbi e non false certezze a tutti i costi (nel rileggere le affermazioni senza, appunto, ombra di dubbio,  del virologo Burioni di qualche giorno fa sulla peculiarità cinese del virus, mi vengono i brividi). Ho bisogno di sentire ammissioni di responsabilità (come quelle pretese da tutto il mondo da parte del presidente cinese all'inizio dell'epidemia) nel caso di falle nel sistema ( come quelle certamente avvenute e non ammesse, anzi!, nell'ospedale di Codogno, da dove il paziente 1 è stato rimandato a casa due volte, e da dove si è arrivati da 1 a "100" casi in due giorni:  oltretutto  si sono ammalati tutti proprio in ospedale, ma come può essere possibile se non c'è stata una falla?? Per chi ci prendono?) per capire meglio come difendermi. Non voglio celebrazioni né autocelebrazioni di poli sanitari, medici, assistenti; ho molto apprezzato il basso profilo dello Spallanzani, mi ha molto infastidito invece l'autocelebrazione  campata in aria del Sacco di Milano all'indomani dei primi casi in Lombardia.
Questo campanilismo esasperato, di nord e sud, occidente e oriente, "destra e sinistra" quando è solo voglia di prevaricare e non di risolvere situazioni, non la tollero in un momento di criticità come questo. Voglio essere governata da persone capaci, che vogliono il bene dei cittadini, di tutti, non di alcuni.  La falla di Codogno crea problemi anche  a tutti gli altri lombardi: perché farne una questione di sanità eccellente che non deve essere messa in discussione da nessuno? Se è eccellente, si deve invece fare ammenda, vedere cosa non ha funzionato e correggere l'errore: questa secondo me è l'eccellenza, perché porta a migliorare il servizio, che dovrebbe essere lo scopo principale.
Insomma vorrei vedere il blocco istituzionale compatto, coeso, collaborativo, sinergico nell'obiettivo di traghettarci al meglio alla fine di questa situazione. Lo scopo è uno, non dovrebbe essere così difficile lavorarci insieme. Se si potesse vedere questo anche in Europa e nel resto del mondo, penso che si potrebbe pensare a questo virus come ad un'occasione per imparare la solidarietà e la convivenza in questo nostro mondo.

Corona virus

Sarà che oggi (24 febbraio 2020) se n'è andato improvvisamente Cesare, splendido San Bernardo di due anni...
sarà che le notizie su questo corona virus sono sempre più incalzanti ed allarmanti...
sarà che mi sento fragile, vulnerabile e triste,
che voglio rigirare tutto, e pensare che, a parte i poveretti che il virus non sono riusciti a vincerlo, tutto questo possa avere un risvolto positivo...
Che possa farci vedere tutto da altre angolazioni finalmente.
Che si cominci a pensare ad un'altra economia. Che la globalizzazione non significhi che un solo Paese produce quei prodotti perché conviene economicamente, ma non umanamente, e gli altri ne restano sprovvisti se quello rimane isolato. Che ognuno impari di nuovo ad essere autosufficiente in tutto, perché questo aiuterebbe tutte le economie. Che  si sia autosufficienti anche nella comunicazione, e se per qualche motivo dovesse saltare la rete, si possa contare su un piano B che non può che essere un ritorno ad un'altra comunicazione. Che si impari finalmente, sulla propria pelle, la solidarietà, che solo le guerre e le sciagure riescono a stanare dal profondo dell'essere umano. Cosicché ci ricordiamo che essere insieme aiuta ad affrontare qualsiasi montagna, che l'unione fa la forza, che un Paese è forte quando "le idee politiche" non intralciano il bene comune, il sentirsi parte di una stessa cosa. Che, sebbene isolati, è bello non poter pensare ad altro  se non allo stare insieme nella stessa condizione, magari mettendo insieme e condividendo le cose da mangiare, le medicine, le parole di conforto, un aiuto, un abbraccio, una risata per sdrammatizzare, perché non si deve magari correre al lavoro, correre da qualche parte, correre...., e sempre da soli....