mercoledì 26 febbraio 2020

Italia virus

L' Italia virus, la  lotta fratricida, cioè,  che ci caratterizza da sempre,  che è il nostro nocciolo atavico, e che, incredibilmente,  non ha impedito di fare di noi uno Stato unico (ma non unito), non viene meno neanche in un momento così drammatico e, apparentemente catastrofico, come questo.
A parte un vago e, tutto sommato da me giustificato e condiviso, leggero retrogusto di rivincita, da parte di noi Itagliani del Sud ( un conoscente padovano mi ricordava sempre "da Firenze in giù siete tutti terroni"), e credo, da parte degli immigrati tutti, per questa Lombardia e questo Veneto -  sempiterne eccellenze italiane (per carità, per fortuna...) -  che ci hanno aperto il varco del virus; a parte tutto questo, dicevo, da italiana sono sconcertata (ancora una volta! ma non mi rassegno proprio mai...) nel vedere i comportamenti fuori luogo di molti...
Da elettrice la mia solidarietà per il presidente Conte è totale.
Trovo invece deplorevole il comportamento di taluni "fenomeni" presidenti di Regione, che si sentono ducetti del proprio territorio,  incapaci di stare al loro posto, e quindi di rispettare la minima, gerarchia, necessaria ed indispensabile sempre, per certi ruoli istituzionali, e, più che mai, in  situazioni come queste (salvo poi, magari, criticare pure la mancanza di autorevolezza del governo).
Da cittadina, elettrice - in questo momento di schizofrenia in cui quasi mi commuovo nel sentire che il sindaco di Lione non ha, giustamente, chiuso le porte della sua città agli juventini, per la partita di stasera, perché Torino non fa parte della zona rossa, ma  contemporaneamente condivido la scelta del governo di chiudere le zone di epidemia -   ho bisogno, per me, e per i miei figli, di chiarezza, di trasparenza, di professionalità delle forze in campo (Bertolaso, per esempio, non ha mai riscosso la mia fiducia, anzi,,,), ho bisogno di fidarmi del Governo che c'è, di chi in questo momento deve gestire la mia vita. Ho bisogno di conoscere i dubbi e non false certezze a tutti i costi (nel rileggere le affermazioni senza, appunto, ombra di dubbio,  del virologo Burioni di qualche giorno fa sulla peculiarità cinese del virus, mi vengono i brividi). Ho bisogno di sentire ammissioni di responsabilità (come quelle pretese da tutto il mondo da parte del presidente cinese all'inizio dell'epidemia) nel caso di falle nel sistema ( come quelle certamente avvenute e non ammesse, anzi!, nell'ospedale di Codogno, da dove il paziente 1 è stato rimandato a casa due volte, e da dove si è arrivati da 1 a "100" casi in due giorni:  oltretutto  si sono ammalati tutti proprio in ospedale, ma come può essere possibile se non c'è stata una falla?? Per chi ci prendono?) per capire meglio come difendermi. Non voglio celebrazioni né autocelebrazioni di poli sanitari, medici, assistenti; ho molto apprezzato il basso profilo dello Spallanzani, mi ha molto infastidito invece l'autocelebrazione  campata in aria del Sacco di Milano all'indomani dei primi casi in Lombardia.
Questo campanilismo esasperato, di nord e sud, occidente e oriente, "destra e sinistra" quando è solo voglia di prevaricare e non di risolvere situazioni, non la tollero in un momento di criticità come questo. Voglio essere governata da persone capaci, che vogliono il bene dei cittadini, di tutti, non di alcuni.  La falla di Codogno crea problemi anche  a tutti gli altri lombardi: perché farne una questione di sanità eccellente che non deve essere messa in discussione da nessuno? Se è eccellente, si deve invece fare ammenda, vedere cosa non ha funzionato e correggere l'errore: questa secondo me è l'eccellenza, perché porta a migliorare il servizio, che dovrebbe essere lo scopo principale.
Insomma vorrei vedere il blocco istituzionale compatto, coeso, collaborativo, sinergico nell'obiettivo di traghettarci al meglio alla fine di questa situazione. Lo scopo è uno, non dovrebbe essere così difficile lavorarci insieme. Se si potesse vedere questo anche in Europa e nel resto del mondo, penso che si potrebbe pensare a questo virus come ad un'occasione per imparare la solidarietà e la convivenza in questo nostro mondo.

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