mercoledì 26 febbraio 2020

Corona virus

Sarà che oggi (24 febbraio 2020) se n'è andato improvvisamente Cesare, splendido San Bernardo di due anni...
sarà che le notizie su questo corona virus sono sempre più incalzanti ed allarmanti...
sarà che mi sento fragile, vulnerabile e triste,
che voglio rigirare tutto, e pensare che, a parte i poveretti che il virus non sono riusciti a vincerlo, tutto questo possa avere un risvolto positivo...
Che possa farci vedere tutto da altre angolazioni finalmente.
Che si cominci a pensare ad un'altra economia. Che la globalizzazione non significhi che un solo Paese produce quei prodotti perché conviene economicamente, ma non umanamente, e gli altri ne restano sprovvisti se quello rimane isolato. Che ognuno impari di nuovo ad essere autosufficiente in tutto, perché questo aiuterebbe tutte le economie. Che  si sia autosufficienti anche nella comunicazione, e se per qualche motivo dovesse saltare la rete, si possa contare su un piano B che non può che essere un ritorno ad un'altra comunicazione. Che si impari finalmente, sulla propria pelle, la solidarietà, che solo le guerre e le sciagure riescono a stanare dal profondo dell'essere umano. Cosicché ci ricordiamo che essere insieme aiuta ad affrontare qualsiasi montagna, che l'unione fa la forza, che un Paese è forte quando "le idee politiche" non intralciano il bene comune, il sentirsi parte di una stessa cosa. Che, sebbene isolati, è bello non poter pensare ad altro  se non allo stare insieme nella stessa condizione, magari mettendo insieme e condividendo le cose da mangiare, le medicine, le parole di conforto, un aiuto, un abbraccio, una risata per sdrammatizzare, perché non si deve magari correre al lavoro, correre da qualche parte, correre...., e sempre da soli....

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