martedì 6 marzo 2018

Speranze e/o illusioni

E siamo alle elezioni del 2013 a parti invertite, con in più l'ingombrante presenza della destra e 5 anni persi.
La speranza (o è un'illusione?) che il Presidente della Repubblica dia l'incarico ai 5 Stelle. Perché dà più garanzie un unico partito (oltretutto il primo per voti), più coeso rispetto ad una coalizione, tra l'altro come quella di Berlusconi-Meloni-Salvini, di cui presto torneranno a galla tutte le idiosincrasie e le divergenze, già note durante la campagna elettorale.
La speranza  (mista a rabbia per questi 6 anni persi, che oltretutto hanno permesso l'ascesa di Renzi), che effettivamente i 5 Stelle si rivolgano alla vera Sinistra (con cui in realtà non sono mai stati in grande contrasto) per fare un governo che possa rompere il sistema (il sistema-banche, per cui per esempio i commercianti devono pagare per avere e far usare il bancomat, particolarità solo italiana; il sistema-evasione; il sistema-privilegi; il sistema-radical chic; il sistema-furbi e sfruttatori...: il sistema-Italia).
L'illusione che Renzi, il quale all'indomani del suo discorso, più che a nome del PD, sembra aver parlato solo a nome suo, sparisca più velocemente di D'Alema ( a cui ha rubato anche l'ultima battuta sul "ritiro" a fare il parlamentare del collegio in cui è stato eletto...)...solo un'illusione, lo sappiamo: tornano sempre...(D'Alema, appunto, a suo tempo, come anche Berlusconi, così come, però, Franceschini - che in realtà non ha lavorato male - e Minniti...).
L'illusione (ma è una speranza) che gli italiani abbiano votato così perché sono meglio della classe politica avuta finora e quindi vogliono davvero una rottura col "vecchio sistema" (di piccoli, grandi e grandissimi atti delinquenziali a tutti i livelli e di tutti i tipi) che ci ha portato allo sfascio; e non abbiano votato così perché pensano di poter avere il reddito di cittadinanza standosene in panciolle, o perché saranno respinti e cacciati gli immigrati, o per uscire dall'Europa, o perché potremo facilmente avere delle armi per difenderci...
L'illusione (visto che la coerenza non è una caratteristica della politica...) che nell'eventuale governo 5 Stelle, possa fare il premier una persona della levatura del compianto Rodotà (sul quale, come ho già scritto, Bersani, e chi per lui, ha gravissime responsabilità che non gli perdono); il ministro della Pubblica Istruzione il prof Galimberti; che ai Beni Culturali si possa continuare la linea di Franceschini magari con Tomaso Montanari; agli Esteri la Mogherini; agli Interni Grasso; alla Giustizia Colombo o Davigo; alla Ricerca (auspicabile un ministero a se') Fabiola Gianotti; alla Sanità qualcuno che sappia  cosa significhi essere "il paziente" (poco personale medico, ospedali senza attrezzature e fatiscenti, troppa burocrazia, delinquenza, nessuna meritocrazia sulla base del gradimento dei pazienti - gli unici veri valutatori -); all'Economia qualcuno di dirompente, che spezzi il potere della Banche e abbia qualche nuova teoria (ma non ne conosco...): forse Roventini? Ai Trasporti Torsello; alla Difesa l'ammiraglio Melone; allo sviluppo Calenda? (sull'Ilva non sono stata assolutamente d'accordo, ma con l'Embraco è sembrato Landini!), al Ministero del Lavoro Landini; all'Ambiente Sveva Sagramola (chi più di lei è ambientalista ed ha un così ampio sguardo d'insieme?)

Speranze o illusioni?

sabato 3 marzo 2018

"Elettori allo sbando"

    La campagna elettorale che volevo sentire è quella che doveva contenere quello di cui ho scritto in questi anni, e più che programmi e proclami, sarebbero dovuti essere fatti e comportamenti. E non l'ho né vista né sentita.
Ad oggi la mia decisione è di andare a votare ed annullare la scheda: credo che sia un nostro diritto esprimere il nostro dissenso per questa classe politica, ed un nostro diritto non dover sempre (da quasi sempre...) turarci il naso e votare per evitare il peggio, che tanto arriva comunque, perché esiste solo quello: sono uno peggio dell'altro a cerchio.

La destra "moderata" non mi interessa: ha governato, più volte, ha fatto solo danni, non ha fatto quello che in questa campagna elettorale sta proclamando che farà come se non avesse mai governato. Ormai contano tutti sulla nostra non-memoria e sulla nostra stupidità (in tanti parlano di voto a Salvini come voto di protesta, senza pensare minimamente alle eventuali catastrofiche conseguenze).

- I cinque stelle: per ora i fatti non li aiutano, non funziona granché niente di quello che governano (anche se,sinceramente, con la nevicata di lunedì Roma non è stata un disastro come per quella durante l'inetta giunta Alemanno).
Le personalità che coinvolgono  sono persone normali (non  habituè della TV), non bucano il video, non hanno i giusti tempi televisivi, né la risposta pronta per i caìni giornalisti che li intervistano (per es. la Gruber martedì, anche se con Bersani, e Floris, ormai peggio di Santoro per delirio di onnipotenza e strafottenza, con gli ospiti esterni dei 5 Stelle, sempre martedì). Ma questa per me potrebbe invece essere la giusta dimensione e quindi un valore aggiunto: forse sono più persone di fatti che persone di parole.
 Di Maio mi ha convinto, anche sulle modalità e su come troverà le coperture per cambiare (e non abolire) la legge Fornero. Potrei votare loro in cabina elettorale, se fossero più filo europei, se avessero parlato di mafie e poteri occulti, se, almeno loro, avessero messo al primo posto la lotta all'evasione fiscale, se Di Maio avesse tenuto un più basso profilo (e non se la tirasse, come direbbero i miei figli), se fossero un po' meno tecnologici... Di certo sono gli unici diversi e nuovi, forse davvero più onesti degli altri.

- La sinistra
- Del PD di Renzi ho già detto tutto: Renzi è come D'Alema. Ed il PD è la nuova DC: Prodi (ex presidente dell'IRI) non è mai stato di sinistra, come del resto Gentiloni, brava persona ma democristiano. In realtà la sinistra latita dall'Ulivo, che infatti non mi ha mai emozionato. Con Renzi è diventata pure una DC prepotente: insopportabile e altro da me.

- In LeU ci ho sperato, ma non posso proprio votare né un movimento, né un partito in cui ci sia D'Alema. Ha contribuito a distruggere la sinistra, è stato un premier approfittatore (esattamente come Renzi) ed inetto (oltre che neanche laureato...); ed un presidente della bicamerale incapace (o colluso con Berlusconi?) che ci ha dato in pasto al "cavaliere": se avesse fatto il suo dovere, il conflitto di interessi non avrebbe permesso a Berlusconi di fare ben tre governi disastrosi (non mi stancherò mai di dire che è di Berlusconi la gravissima responsabilità, una delle tante, di non aver tutelato i cittadini - da loro stessi...- effettuando i controlli all'indomani dell'entrata dell'euro in Italia, quando la stragrande maggioranza dei commercianti ha raddoppiato il capitale e gli acquirenti, con lo stesso stipendio del giorno prima, hanno dimezzato la loro capacità di spesa, impoverendosi fino a creare la situazione dei giorni nostri. Ma nessuno ne parla, e addirittura permettono a Berlusconi, di dire che ci siamo impoveriti perché Prodi ci ha fatto entrare nell'euro = negazione della realtà, in cui è un campione). 
Inoltre LeU ha fatto una campagna elettorale...inutile, povera, vecchia: peccato.

Se volessi dare un voto di protesta: dovrei annullare la scheda;
se volessi davvero provare ad abbattere il sistema: dovrei votare i 5Stelle. Ma il rischio, oltre a quello di cui sopra, è la poca capacità con i rischi annessi e connessi; inoltre potrebbe essere la fine della sinistra, se tutti la pensassimo così...;
se votassi LeU, sarebbe dare il voto a chi, in modo "vecchio", ha le mie idee di sinistra, ma ha già dimostrato, e con questa campagna elettorale continua a dimostrare, incapacità di applicare le nostre idee...

Elettrice allo sbando. Nessuno mi ha messo nelle condizioni di poter adempiere al mio diritto/dovere di voto: gravissima responsabilità di questa classe politica, che non merita il mio voto e quasi sicuramente, infatti, non lo avrà.

Naturalmente ho già la nausea all'idea di quelle che saranno le solite interpretazioni al buio del NOSTRO voto (o non voto) nelle loro interviste e nei loro studi televisivi: loro di là, noi, sempre, di qua.