martedì 6 dicembre 2016

Referendum costituzionale

Ancora una volta, e come sempre, all'indomani di una votazione, la gastrite, per la qualunque interpretazione della volontà dei cittadini italiani, è al massimo.
A leggere la rassegna stampa ieri mattina c'era da mettersi le mani nei capelli. Giornalisti e politici che interpretano con la abituale sicumera il nostro voto, come se ci avessero intervistati uno ad uno prima di scrivere i loro articoli e le loro dichiarazioni. Calabresi addirittura mette nel suo editoriale-calderone pure l'avversione dei cittadini per le politiche di accoglienza  ...pazzesco. Ma quand'è che qualcuno dirà sulla stampa quello che veramente i cittadini pensano? (Così da farlo sapere ai politici che, evidentemente, continuano lo scollamento dalla realtà?)

Io parlo per me. Il mio NO è stato esclusivamente contro QUESTA riforma (il mio NO a Renzi lo dirò nel momento delle elezioni politiche). La mia idea è che non serve una modifica della nostra Costituzione ("la più bella del mondo" secondo Benigni che però, come  ha  giustamente notato mio figlio diciassettenne, ha votato, poco coerentemente..., per cambiarla) ma un radicale cambiamento della politica e dei politici.  Poche leggi ma che siano fatte rispettare, e la base deve essere LA Costituzione; invece siamo il Paese di migliaia di leggi sconosciute (nonostante l'ignorantia legis non excusat..) che permette a tutti, soprattutto agli avvocati che con questo sistema ci vivono, di trovare sempre l'escamotage per non  rispettarle, e farla fare franca. Sono I PRINCìPI quelli che devono guidare un Paese, e normalmente le Costituzioni (degli altri Paesi molto più vecchi e saggi di noi novellini) non vengono toccate nei secoli.
Proprio il Senato, considerato da sempre la Camera Alta, sarebbe stato svilito in un'...accozzaglia di gente inadeguata al ruolo di Senatore, per preparazione, per onestà (come i fatti ci insegnano), - io continuo a sognare una politica onesta ed i Senatori per me sono il più alto livello dei legislatori, non per niente il loro Presidente è il naturale "facente funzioni" del Presidente della Repubblica, nel caso quest'ultimo improvvisamente non possa adempierle -, facendo il capro espiatorio per "abbassare" i costi della politica... Mentre la Camera dei Deputati, ben più numerosa, non sarebbe stata toccata, causando uno sbilanciamento senza senso.
Il mio non è stato un No all'Europa, né alle politiche sull'accoglienza, né alla rottamazione di D'Alema (nonostante il suo ricomparire mi faccia venire l'orticaria), né un voto di pancia (ANZI!) minimamente avvicinabile a quello americano per Trump (ma che c'entra??).
La vittoria totale del NO, se da un lato mi rende ovviamente felice, dall'altro mi preoccupa non poco, sia perché andare alle elezioni con queste leggi elettorali creerebbe scenari, se possibile, peggiori, sia perché non vedo  nessun  premier in pectore all'altezza (come però tutto sommato non  sembrava neanche Renzi),
Di sicuro il PD non sarà più il mio partito di riferimento (come ho già avuto modo di spiegare) ed i partiti di sinistra sono più o meno silenti, questo apre per me un grave problema: non saprei proprio chi e cosa votare. Di certo, come la maggioranza degli italiani ha dimostrato di aver fatto in questa occasione, non mi turerò il naso alla montanelliana maniera, voglio e pretendo che guidino il mio Paese politici onesti e preparati, basta con gli "inciuci" (e comunque con questo linguaggio), con la miopia, con il promettere abbassamenti di tasse quando poi non ci sono soldi per la sanità, per i diversamente abili, per chi ne ha bisogno. La prima promessa che voglio sentire è la lotta (con vittoria piena ed assoluta) all'evasione fiscale. Basta con le concessioni ai poteri forti illudendoci che sia l'unica strada per ottenere qualche (effimero e temporaneo) posto di lavoro in più. Piuttosto si copi chi ha avuto risultati (Obama?) anche nel nostro (orrendo, antidiluviano) sistema scolastico che tiene conto solo dei (perlopiù inetti, spesso "pericolosi" per i danni alla personalità che creano, e per la maggior parte, seppure preparati,  incapaci di insegnare) "docenti": l'altissima percentuale di abbandono scolastico, che si sta verificando a causa di tutto ciò, sarà la rovina, a breve, del nostro Paese, ma nessuno se ne accorge e ne parla.



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